lunedì 24 dicembre 2012

Bistecca, la regina fiorentina

E chi la vuol cotta e chi la vuol cruda, chi la vuoe alta, che bassa, insomma, non potrà mai accadere che nel menu della Trattoria Pallottino possa mancare la bistecca alla fiorentina, ma credo che questo valga per qualsiasi locale fiorentino che si rispetti.
D'altra parte dopo il cupolone e gli Uffizi, la bistecca è l'oggetto più conosciuto al mondo eppure comunque ha una sua nascita e una sua storia.
 La storia della bistecca alla fiorentina è antica almeno quanto la città da cui prende il nome. La sua fama e il suo nome si possono far risalire alla celebrazione della festa di San Lorenzo, difatti in occasione di San Lorenzo, il 10 agosto, la città si illuminava della luce di grandi fuochi, dove venivano arrostite grosse quantità di carne di vitello che venivano poi distribuite alla popolazione.
Oltre al taglio, cosa che caratterizza la bistecca alla fiorentina da altri tipi di carne da farsi alla griglia, ci sono consuetudini piuttosto importanti da seguire, tra cui: completare il processo di frollatura, che permette alla carne di rimanere tenera e saporita, la cottura, su una griglia, meglio se al carbone, evitare di bucarla con la forchetta o coltelli prima, durante e dopo la cottura. Il tipo di carne: sicuramente la chianina è uno dei più pregiati, ci sono comunque tanti altri tipi di manzo altrettanto buoni. Dulcis in fundo, a questa pietanza bisogna assloutamente accostare un vino di un certo livello, corposo, non troppo aromatico, anche un buon Chianti Classico non ci starebbe male e un Carmignano riserva non sfigurerebbe. Buon appetito.



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